Tutte le novelle, Volume 3: 1914-1936

Tutte le novelle, Volume 3: 1914-1936

Luigi Pirandello

Language: Italian

Pages: 975

ISBN: 2:00244456

Format: PDF / Kindle (mobi) / ePub


Ogni cosa porta con sé la pena della sua forma, la pena d'esser così e di non poter più essere altrimenti. È appunto in questo il nuovo della sua arte, nel far sentire questa pena della forma.
Candelora
«Se le novelle di Pirandello troveranno ancora fortuna presso i lettori, sarà per l'esperienza di lettura incredibilmente ricca che esse procurano, per l'affollato mondo che schiudono, per il fitto ordito dei motivi che accolgono e per le innumerevoli sfumature di cui lo colorano.»
È con tali parole che il curatore Lucio Lugnani presenta questa attesa edizione completa e commentata delle novelle di Pirandello.
Uno studio che ripercorre e rilegge in chiave moderna la genesi, le fonti di ispirazione, il contesto culturale ed esperienziale di un corpus novellarum di una ricchezza stilistica e tematica senza pari, corredandolo di un apparato di note critiche e bibliografiche aggiornate ai più recenti studi.
Da Candelora a Berecche e la guerra, da Il corvo di Mìzzaro a Di sera, un geranio, da C'è qualcuno che ride a Colloqui coi personaggi, questo terzo volume riunisce 75 novelle e 10 frammenti che concludono mirabilmente la produzione novellistica di Pirandello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

la vostra commedia; o è vivo il pipistrello. Il pipistrello, vi assicuro io che è vivo, vivissimo, comunque. Vi ho dimostrato che con lui così vivo lassù non possono sembrar naturali Livia e gli altri due personaggi, che dovrebbero seguitar la loro scena come se lui non ci fosse, mentre c’è. Conclusione: o via la vostra commedia, o via il pipistrello. Se stimate impossibile eliminare il pipistrello, rimettetevi in Dio, caro Perres, quanto alle sorti della vostra commedia. Ora vi faccio vedere che

comportarsi, di servirsi; benché per le due figliuole più grandi dovesse esser nuovo, quel modo, perché guardavano il padre come se non lo riconoscessero più. Ma lo riconosceva lei, quel modo ch’era, con sua meraviglia, quello d’un tempo, ma ancora come nativo in lui e perfettamente spontaneo. Il vino… Dio mio, che pena! Vedersi costretta, ogni volta, a stornar subito gli occhi che le si fissavano sulla bottiglia, senza che lei lo volesse. Eppure, restava lì quasi intatta quella bottiglia… Le

fosse possibile. M’intravidi per un attimo appena in quello specchio, con occhi che io stesso non sapevo più come guardarmeli, così cavati dentro com’erano30 nella faccia da morto; poi, come se il vuoto m’avesse inghiottito, o colto una vertigine, non mi vidi più; toccai lo specchio, era lì, davanti a me, lo vedevo e io non c’ero; mi toccai, la testa, il busto, le braccia; mi sentivo sotto le mani il corpo, ma non me lo vedevo più e neanche le mani con cui me lo toccavo; eppure non ero cieco;

superiore alla cerchia nella quale vive, �la signora Léuca» non potesse come individuo consistere se non nel ruolo eteronomo e subalterno di ex-moglie in cui la nominazione la costringe. Ma la malinconica conclusione della vicenda svelerà anche, in primo luogo a lei stessa, il suo desiderio, definitivamente deluso, che a quell’apparenza nominativa corrispondesse un’essenza, il suo desiderio d’essere, e non d’essere solamente chiamata, la signora Léuca; e allora quel nome diventerà davvero e una

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